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PianetaBIG 2020 / IL CASO BRAIBANTI

In attesa di svelarvi il programma completo dell’edizione 2020 del Bari International Gender Film Festival #PianetaBIG, in streaming su MyMovies dal 4 al 12 dicembre, ecco alcune anticipazioni in anteprima.

Ad aprire il festival, un film fondamentale per la storia e l’attivismo LGBTQI italiani:Il caso Braibanti, un documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese.

Il caso Braibanti

Aldo Braibanti, classe 1922, è stato un poeta e scrittore antifascista, drammaturgo vicino alle avanguardie teatrali, intellettuale e filosofo. Nel 1964 viene depositata a suo carico presso la Procura della Repubblica di Roma l’accusa di aver plagiato Giovanni Sanfratello, il suo compagno di vita. A partire da questa pagina buia e omofoba della giustizia italiana negli anni delle rivendicazioni studentesche, il documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese si struttura con sapienza narrativa e forte impatto emotivo tra testimonianze di chi conosceva Braibanti (Dacia Maraini, Pierluigi Bellocchio, Lou Castel, suo nipote Ferruccio),contributi d’epoca e frammenti tratti dalla piecé teatrale diretta dallo stesso Palmese in cui vengono letti stralci degli atti processuali del ’68.

Oggi, il documentario Il caso Braibanti prova ad accendere una luce su un intellettuale eretico nel Novecento italiano, «un genio straordinario» secondo Carmelo Bene, e sulla sua intera vita, dal precoce attivismo antifascista fino alla morte, passando per quel processo-farsa che, con la pretestuosa accusa di “plagio”, mirava in realtà a colpire la sua indipendenza e la sua omosessualità. Il processo ad Aldo Braibanti fu il nostro processo a Oscar Wilde, con un secolo di ritardo.

Braibanti aveva introdotto il giovane Giovanni Sanfratello nella propria cerchia di amici artisti, sostenendolo negli studi e incoraggiandolo nella sua inclinazione per la pittura. Tra loro nacque, ricorda Piergiorgio Bellocchio, «un grande amore», e i due andarono a vivere insieme a Roma. Ma la famiglia del ragazzo, «ultracattolica», decise di opporsi a quella relazione e lo fece nella maniera più aggressiva: Giovanni fu internato in manicomio, e Braibanti fu messo alla sbarra. Era l’estate del 1968.

Il processo divise l’Italia. Mentre in tutto il mondo infuriava la Contestazione con la richiesta di nuovi e ampi diritti, Braibanti ebbe al suo fianco pochi ma qualificati sostenitori, tra cui Marco Pannella, mentre Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Alberto Moravia, Umberto Eco seguirono e commentarono aspramente il processo e quella parte di Paese che resisteva strenuamente ad ogni tentativo di modernizzazione della società.

Nel documentario ripercorrono la vita di questo lucido e coraggioso intellettuale il nipote Ferruccio Braibanti, insieme a Piergiorgio Bellocchio, Lou Castel, Giuseppe Loteta, Dacia Maraini, Maria Monti, Elio Pecora, Stefano Raffo, Alessandra Vanzi. Le foto d’archivio messe a disposizione dalla famiglia Braibanti, i video d’arte girati dallo stesso artista e del tutto inediti, i film sperimentali di Alberto Grifi, e le scene tratte dal testo teatrale di Massimiliano Palmese, tutto contribuisce a restituirci una fotografia vivida e inquietante del nostro passato recente, passato che continua ad allungare minacciosamente le sue ombre sul presente.

Il caso Braibanti

Regia Carmen Giardina, Massimiliano Palmese Soggetto e sceneggiatura Massimiliano Palmese e Carmen Giardina Da un’idea di Massimiliano Palmese Montaggio Carmen Giardina, Xavier Plàgaro Fotografia Alberto Molinari Musiche Pivio & Aldo De Scalzi Suono Massimiliano Nevi e Paolo Amici Con la partecipazione di Ferruccio Braibanti, Piergiorgio Bellocchio, Lou Castel, Dacia Maraini, Elio Pecora, Alessandra Vanzi, Maria Monti, Giuseppe Loteta, Stefano Raffo Una produzione Creuza Srl Italia 2020, 60’

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