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#4 Sacro è il corpo. Senza bovarismi

di Giulia Bottalico

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“Non voglio comunicare una morale. Voglio solo aprire delle porte”. 

A dirlo è stato Davide Valrosso a margine della performance intitolata Biografia di un corpo

Così è stato.  

Al posto di un insegnamento, Valrosso ha lasciato al pubblico il tempo e lo spazio per riflettere sul proprio corpo, un lavoro autobiografico che richiede sforzo e messa a nudo.

L’alternanza silenzio tombale/musica dell’inizio rimanda al sogno. Per un momento, si riesce a uscire dalla realtà e a entrare in uno spazio etereo dove si è liber3 di concentrarsi su se stess3, sulle proprie mani, sulle proprie gambe, sulle proprie spalle, sulla propria testa.

Si fa luce su quello che si pensava di conoscere per riscoprirlo ancora e mostrarlo agli altri.

Viene messa in scena una sorta di drammaturgia pirandelliana, alla Uno, Nessuno, Centomila, in cui l’artista, grazie al gioco luce/ombra, fa sembrare di avere centomila volti. 

Sta a lui scegliere cosa mostrare.

L’artista conosce il suo corpo ci fa vedere tutte le sue facce. Ma c’è molto di più.

Cos’è il corpo?

Il corpo è solo corpo: è la sua funzione la parte più affascinante.

È il riflesso concreto della nostra essenza, custode della nostra anima. 

Un tempio che porta i segni del nostro essere, difficili da mascherare.

Come diceva Whitman in Canto un corpo libero, “se c’è una cosa che è sacra, questa è proprio il corpo umano”.

Più importante ancora, il corpo è l’unica connessione tra ciò che si ha dentro e la realtà esterna, l’unico mezzo che abbiamo per superare quello strato opaco e bovarista prima che ci inglobi e ci faccia vivere nell’incoscienza.

Cosa succede, invece, quando lo superiamo?

Riusciamo a vedere noi stess3 a tutto tondo, impariamo a conoscerci come quando l’artista riesce ad ammirare il suo riflesso sul telo velato e solo allora, saremo liberi di decidere chi, cosa e come siamo.

La sala rimane nel silenzio anche dopo la fine della performance, come a dire: “Scusateci. Stiamo ancora immersi nel nostro sogno”.

Davide Valrosso riappare e il silenzio viene rotto da applausi accompagnati da una standing ovation che dura minuti.

Questa performance ha lasciato a tutt3 un nuovo spazio in cui rifugiarsi, scevro da giudizi e costrutti e aperto alla conoscenza di sé.

[Davide Valrosso in scena con Biografia di un corpo, teatro della chiesa di San Sabino (Bari), 10 novembre 2023 / foto di Martina Paladino]



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