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#5 Ritrovarsi nel “non-spazio”

di Antonio Pastore

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La prima settimana del BIG Festival si è chiusa con una serata all’insegna del “non-spazio” di mondi delimitati da sbarre o da sipari, da costumi e telefoni di contrabbando.

Il Cinema Abc di Bari ci accoglie per una seconda volta con la visione di due documentari caratterizzati da una fotografia e produzione atipica. Ciò che accomuna Cinque uomini, un diario al di là della scena di Cosimo Terlizzi e Malqueridas di Tana Gilbert sono le riprese amatoriali, nel primo film raccolte dai soggetti stessi attraverso una videocamera, mentre nel secondo sono video illegali presi dai telefonini di detenute cilene.


In Cinque uomini seguiamo Antonio (che fa anche da voce fuoricampo), Bartek, Boubacar e Dorin, cinque attori, cinque personaggi, cinque uomini. Entriamo nel loro mondo, nei loro camerini, fumiamo con Dorin, conosciamo brevemente il figlio di Antonio e festeggiamo l’anniversario di Bartek. Seguendo le loro vite dietro le quinte, ma senza spingerci troppo nel personale, incontriamo il terzo ruolo che assumono, quello che c’è a metà, il non-attore, il non-cittadino, e i confini immaginari si confondono in questo non-spazio.

Malqueridas amalgama le storie di diverse detenute, alcune lasciate anonime per la loro stessa sicurezza poiché ancora incarcerate, creando un racconto struggente che ben definisce le difficoltà che attraversano. Sono donne, madri, detenute, sorelle, guardiane che non perdono nessuna delle loro sfaccettature, che mantengono legami e ne creano di nuovi, che affrontano perdite inimmaginabili, che continuano a vivere ed esistere, anche qui in un diverso tipo di non-spazio.

Due proiezioni dietro le quinte, qual è l’anello mancante tra un attore e il personaggio che interpreta? E cosa c’è a metà strada tra una donna libera e una detenuta?

[Cosimo Terlizzi al Cinema ABC per la proiezione di “Cinque uomini” – Bari, 12 novembre 2023 / foto di Serena De Mola]



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