© Copyright by BIGff | All rights reserved

#5 Se tu cadi, io sento il contraccolpo

di Beatrice Carmen D’Abbicco

///

Azioni e reazioni uguali e contrari, schiaffi e carezze hanno una cosa in comune: tendono a essere ricambiati facilmente. E noi siamo affascinanti dal culto del gladiatore, liturgia di prepotenza. Calpestiamo i sentimenti nell’arena delle relazioni, pensando di trionfare sul “nemico”, sull’Altrə.
Esiste una corda invisibile, tra le briglie dei giochi di potere, che non stringe né uccide, non lascia segni sulla pelle, ma ci lega a qualcunə nel profondo. Vibra senza farsi vedere, nella schiavitù della forza, come desiderio recondito di un abbraccio. Tra le cinghie dei ruoli e delle gerarchie esiste l’Altrə.


La corda rimane tesa fra il desiderio di tenerezza e il calcolo razionale.
Riprende il corpo a corpo, ma inizia a tremare impazzita, suona un valzer che fa venire la pelle d’oca, chiamando i duellanti a raccolta per un ballo sensuale, intimo, che li mette a nudo davvero. Quel sottile confine corporeo tra bestialità, erotismo e bellezza, svela la premura sepolta nella ferocia del codice machista che maltratta anche nell’amore. E poi ricomincia da capo, inverte l’ordine delle azioni, combatte, vince, molto più spesso perde.
Esiste una corda invisibile che lega vincitori, vinti, serve, padroni rovesciandone la posizione, in segreto. È l’attrazione reciproca, incontenibile.
Dopo, potrò scegliere se farti male o risollevarti. Ma c’è una costante. Se tu cadi, io sento il contraccolpo.



);