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#8 BAD ASSolo: un manifesto di lotta, un testamento d’amore.

di Cristina

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Un pugno allo stomaco a lungo desiderato. Una confessione, un respiro profondo e collettivo che risuona tra le mura bianche di un’auletta di Spazio13. Qui il 14 novembre Senith, Drag Queer per definizione, ci permette di assistere, “tra(…) Rivoluzioni ed Illusioni”, ad “un’appassionata storia d’amore”; scopro subito che non si tratta solo di questo. Il corpo sul palcoscenico si muove, canta, si veste e si spoglia, si acconcia e contamina di elementi tanto discordanti tra loro da far venire le vertigini: non è alla ricerca di un’estetica e rivendica la libertà di collocarsi “tra”, in una regione meravigliosamente indefinita sul percorso che attraversa i generi e che muta fluidamente, tuffandosi a capriole libere negli strati del tempo, degli stili, dei vissuti personali. Perché non è soltanto un’autobiografia quella che il corpo davanti ai miei occhi ha intenzione di raccontare: fieramente invade la mia, di storia, senza chiedere il permesso, e sbatte dietro di sé la porta del mio petto con la pretesa di trascinarmi, con ognuno dei presenti, alla visione della nostra Storia collettiva. Una storia d’amore che a testa alta corre in ogni epoca, inarrestabile, prendendosi cura delle ferite sulla schiena e dei lividi di chi ci è stato prima, e che ci permette di stringere, tra le lacrime e le parole, tutte le mani che prima delle nostre sono state segnate da quelle manette chiuse dietro la schiena se apparari un uomo, davanti alle gambe se donna. Una storia d’amore e di rabbia che è ancora benzina, che brucia e che scalpita nel nostro presente quando dell3 sorell3 sono costrette ad abbassare la testa e a rimboccarsi le maniche, le cravatte allentate e lo sguardo saldo, con la speranza di rivedere la persona che amano, anche se con le nocche distrutte: “sono con te tesoro, guardami, è tutto okay, ti porteremo a casa”, ci ripetiamo a vicenda dall’inizio dei tempi.

È una storia d’amore e di immensa tenerezza che rasenta il racconto di una guerra storica: questo mio cuore che batte per i colpi, per la paura e per la vergogna, è lo stesso indossato da un mare di corpi prima di me che mi chiede di restare concentrata, un mare immenso e tanto potente da scatenare mille rivolte tra le onde di quello che si può e non si può dire a voce alta. 

Nella nostra Storia Queer il coraggio non trova posto: è da lasciare indietro, nello sguardo carico di pietà di chi vuole tinteggiare i nostri volti con le sfumature dello scherno, di chi non ha mai sperimentato la bellezza di conoscersi e di essere fedeli a se stessi, inequivocabilmente, insieme.

“È attraverso la fragilità che opera la rivoluzione”. 

Riemergo nella realtà come dopo un’apnea, ma con la schiena più dritta.

BAD ASSolo: un manifesto di lotta, un testamento d’amore.

[foto di Cecilia Grasso]



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